La scomparsa di Pippo Scianò mi lascia letteralmente straziato. Non tanto per la triste notizia data la sua età (da pochi giorni aveva compiuto 83 anni) quanto per la voragine che lascia nella cultura Duosiciliana, con la maiuscola come significativamente scriveva nei suoi ultimi libri sulla tragedia risorgimentale. Proprio perché era il rarissimo esempio di grandissimo patriota siciliano che aveva compreso le perfide manovre per contrapporre la Sicilia a Napoli. Ho in mano i succitati libri che consulto quotidianamente arricchendo la mia conoscenza della vera storia di quegli anni terribili. Li terrò adesso come autentiche reliquie. L’ultimo nostro incontro 4 anni fa alla presentazione del mio libro “Successe il ‘48” a Palermo (nella foto è in prima fila ad ascoltarmi con la sua inconfondibile capigliatura). Orgoglioso della mia dedica piena d’affetto e stima sulla copia che gli regalai anche se un po’ deluso dal suo precedente scetticismo sull’inedito movimento siculo-napolitano che avrei voluto anche con lui realizzare. Il mio ultimo like ai suoi appassionati post del Centro Studi che dirigeva a Palermo è del mese scorso quando ha pubblicato. Non mi capacito di non poterti più abbracciare amico, fratello, connazionale, collega, spirito indomabile della culla del più bel regno che questo mare d’eroi abbia mai conosciuto: LE DUE SICILIE!
Riposa in pace Pippo! Riprenderemo i nostri discorsi un giorno in Paradiso perché il Purgatorio napolitani e siciliani lo hanno già scontato sotto la colonizzazione italiana!
Vincenzo Gulì
Alcune foto nelle comuni battaglie culturali per le Due Sicilie: