Gira la notizia che la squadra del Napoli potrebbe adottare il glorioso stemma borbonico sulle proprie maglie nell’ambiziosa prossima stagione calcistica. Ciò non ci sorprende e naturalmente ci aggrada. Nell’ attesa dell’ufficialità, vogliamo ricordare come dagli anni 60-70 l’orgoglio napoletano venne legato ai simboli dei Borbone e come, con la divulgazione delle azioni neo-borboniche, in questi ultimi anni il famoso stemma è presente un po’ dappertutto allo stadio San Paolo: dalle bandiere agli striscioni, dalle sciarpe ai cappellini. Quindi l’attuale proprietà non farebbe altro che raccogliere una volontà popolare largamente diffusa. Qui è d’uopo sottolineare un fatto che riteniamo addirittura più importante per l’immagine del Napoli in Italia e in Europa: l’emblema della squadra. A tutti viene in mente il famoso “ciuccio” ma, come stiamo dicendo da anni, è il cavallo simbolo di Napoli ad essere il suo vero segno di riconoscimento. Del resto è notorio che alla nascita dell’Associazione Calcio Napoli nel 1926 il simbolo era il cavallo rampante come da secoli si raffigurava per la città partenopea e, successivamente, per tutta la parte continentale del Regno delle Due Sicilie. La deludente partenza agonistica della squadra nel suo primo anno di vita fece scrivere a un infausto cronista che quel cavallo era piuttosto un somaro per gli scarsi risultati, retrocessione in B con fortunoso ripescaggio. Da allora non si è parlato più del nobilissimo animale cavallo e si è fatto costantemente riferimento all’altro animale asino, comunemente considerato (non proprio meritatamente) di stirpe inferiore e evocatore di incapacità come ben sanno gli studenti. Nonostante le prime vittorie nazionali e internazionali il mito del “ciuccio” è rimasto inalterato, quasi come un arricchito che sbandiera ai quattro venti un soprannome che lo ricollega al suo passato da straccione!
Ora che sembra il momento del gran salto di qualità della nuova società è ancor più il momento di riprendere il vero simbolo del Napoli. Quel cavallo rampante, che ricalca la silhouette del celeberrimo destriero di Persano orgoglio di Carlo di Borbone, deve essere presentato nuovamente al gran mondo del tifo azzurro diffuso ovunque per la drammatica diaspora imposta dalla malaunità. Nessuno potrà avere un immagine più nobile per la propria squadra perché il cavallo racchiude in sé la forza e la domesticità, la fama e la bellezza che né un leone, né un’aquila o uno stilema qualsiasi potrà mai eguagliare. Chiediamo collaborazione nella divulgazione di questo progetto capace di dare maggiore impulso alla crescita del calcio Napoli che ci sta tanto a cuore. Se poi, nel frattempo, anche lo stemma borbonico spuntasse sulle divise azzurre, allora sarebbe veramente il massimo per accoppiare le due cose e far diventare il Napoli la squadra con le credenziali storico-culturali più grandi che le faciliteranno la strada per la realizzazione dei nostri sogni senza confini. VOGLIAMO VINCERE!
Vincenzo Gulì