Gravemente minato da un ictus da circa un anno, è deceduto Tullio Maddaloni, grande e critico tifoso del Napoli. Di Lui leggo informazioni copiose ma nessun accenno a qualcosa che tutti sembrano aver dimenticato. Si sa che negli anni novanta sferrò un poderoso attacco a Ferlaino, che stava sfibrando progressivamente il Napoli, per indurlo a passare la mano e far rivivere i tempi del Pibe de Oro. Io allora partecipai entusiasta ad una sua iniziativa di raccolta firme per l’azionariato popolare coinvolgendo tantissimi studenti della mia scuola e consegnandogli personalmente gli elenchi, avendo anche il piacere di stringergli la mano. Ma Ferlaino resistette. Non si dice, invece, che alla fine fu proprio Mr Tullio ad operare un estremo tentativo portando Aurelio de Laurentiis ad una conferenza stampa nella Villa Comunale per l’offerta pubblica di comprare il Napoli. Arrivarono in vespa in un pomeriggio di sole sul lungomare più bello del mondo trovando una folla di tifosi persuasi che solo l’italo-americano potesse risollevare la squadra azzurra. Svettava allora una bandiera borbonica, tanto per dimostrare l’orgoglio che si augurava potesse ritrovarsi a cominciare dal San Paolo. L’ala attivista del MNB da me diretta era presente e fiduciosa. Ma Ferlaino resistette ancora, Aurelio se ne tornò oltre oceano e il Napoli fallì e assaporò l’amarissima polvere della serie C. Ora quei ricordi sono lontani ma costituiscono le fondamenta della rinascita del calcio a Napoli che io, come tanti tifosi, e Tullio avevamo previsto attorno al nome di de Laurentiis. Senza addentrarsi negli errori di costui che stanno rallentando l’ascesa azzurra (ben evidenziati dal compianto), voglio rendere omaggio a Tullio Maddaloni per il suo amore per Napoli e additarlo ai più giovani per un ricordo e una preghiera. [V.G.]