Questo il prototipo dello striscione identitario esposto allo stadio Barbera per la partita Palermo-Napoli del 13 marzo 2016 che poi, leggermente modificato nella grafica, è stato stampato e finalmente comunicato ai tifosi rosanero. Il clima è stato un po’ surreale sia per la schiacciante superiorità azzurra (che solo il risultato minimo di vittoria non rende a pieno) sia per la sacrosanta aria di contestazione generale al presidente Zamparini che sta sfasciando la squadra. Non è mancato però uno stonato messaggio degli ultras palermitani legati alla Roma che prende le distanze dai napoletani. Ma, l’accoglienza generale è stata positiva e l’unico ricordo che resterà dell’incontro sarà proprio lo striscione da noi portato per rinsaldare la fratellanza ultra faro e citra faro che va ben al di là del calcio.
Alla partita di andata al San PaoloIL “GEMELLAGGIO” NAPOLI-PALERMO ESISTE DA 900 ANNI…
Lo splendido derby delle Due Sicilie tenutosi domenica al San Paolo di Napoli sarebbe dovuta essere un’occasione per lanciare un messaggio importante a elevato spessore culturale secondo lo striscione che si vede nella foto (n.1)
che era perfettamente disponibile. Purtroppo uno dopo l’altro i vari organizzatori sono mancati al momento di trovarsi nei Distinti dove era stato prevista l’esposizione, riducendosi a un numero insufficiente per portarlo. E’ il vecchio problema dei “briganti da tastiera”, genia del III millennio che adduce solo danni alla causa duosiciliana. In ogni modo lo striscione sarà conservato orgogliosamente dai pochi siciliani presenti e sicuramente esposto al Barbera di Palermo il 13 marzo nel derby di ritorno con la partecipazione anche di napoletani “affidabili”. Ma la partita induce a riflessioni altamente positive per la presenza di Ultrà rosanero nella curva B, qualcuno ha fatto anche una foto (n.2)
coi fratelli napolitani sotto l’unica bandiera che ci può riscattare. Nonostante il messaggio lanciato dalla curva A (foto n.3),
per i rapporti stretti da una frangia rosanera con quella giallorossa romanista dopo la tragedia di Ciro, occorre fare un po’ di chiarezza, come riporta anche un giornale on line alla pagina: http://www.mondonapoli.it/esclusiva-da-palermo-striscione-rivolto-a-gruppi-isolati-nessun-gemellaggio-con-tifosi-romanisti-ieri-accolti-in-curva-b-altro-che-nemici-gemellaggio-rinnovato/.
E’ notorio che i sostenitori di una squadra rappresentano una specie assai variegata fino agli Ultrà che hanno comportamenti e regole tutte particolari ma che sono pure quasi ovunque divisi in gruppi che raramente si trovano d’accordo su tutto. Così a Palermo dove i simpatizzanti della Roma sono una minoranza, dove un’altra parte odia tanto fortemente il Catania da inficiare pure i sentimenti verso il Napoli per il gemellaggio tra tifosi azzurri e rosso-azzurri. Al di sopra di queste divergenze, che appaiono talvolta insanabili, bisogna cominciare a ragionare da alcuni punti indiscutibili: l’amore per la propria squadra e l’empatia territoriale. Il secondo ci riguarda da vicino perché non vi è siciliano che non avverta un trasporto inconscio verso Napoli, similmente avviene all’ombra del Vesuvio. Dopo 154 anni di forzata malaunità italiana, il legame positivo più palpabile sussiste proprio tra siciliani e napoletani in generale. Il fatto che esso sia meno consistente con gli altri odierni meridionali gioca tutto a favore dei sentimenti siculo-napoletani. Decenni e decenni di partite tra Napoli e Palermo comprovano questo assunto; mai un coro offensivo e sovente messaggi di autentica fratellanza.
Al ritorno a Palermo (quando il Napoli potrebbe aver bisogno assoluto dei tre punti…) sarà collocato un tassello fondamentale per ridestare e fortificare l’asse vincente di un regno durato quasi otto secoli, senza pericoli di “tastiera” e con personaggi che hanno dimostrato ripetutamente di conoscere ed attuare la gerarchia dei valori borbonici troppo spesso ignorata o tralasciata…