Dopo la Waterloo di San Siro molti rischiano di dire cose inefficaci (dai torti arbitrali all’assenza del Pipita) mentre invece bisogna riflettere sul fatto che ancora una volta (dopo Udine, Bologna ecc.) una squadra “molle” ha perso quasi tutte le seconde palle senza grinta e passione, dimostrando di aver capito l’antifona di chi comanda nel Napoli. A parte i favori storici del Palazzo, perché i non colorati giocano sempre con la massima determinazione, indipendentemente da chi viene schierato? Chi li sprona non è l’allenatore (che cambia) ma è la società che trova i mezzi giusti per costringerli. Proprio come da noi si trovano quelli adeguati per demoralizzarli (vedi mercato e mantenimento delle promesse iniziali). Ovviamente se i calciatori fossero eroi (o napolitani veraci…) troverebbero egualmente la forza per vincere. Ma gli eroi oggi quasi non esistono e i napolitani sono stati scientemente esclusi da tempo, forse proprio per evitare di vincere… Restiamo noi tifosi delusi dai risultati e irrisi da chi comanda. Se trovassimo la volontà di non andare appresso alle ciance che ci distolgono dalla vera origine di questa sconfitta, in un anno propizio alquanto irripetibile, potremmo concentrarci per battere la strada opportuna per i trionfi che ci meritiamo. A noi la scelta.
Questa è la prova di quanto detto con Marchisio delirante per l’impegno e Insigne & c. che non affondano nemmeno un tackle duro per evitare la figuraccia di Milano. La ragione è sempre quella : ‘o pesce fete d’ ‘a capa…