C’è chi è costretto a diventare storico per le contingenze della vita, soprattutto moderna, che sembra obliare e stravolgere gli avvenimenti persino recenti per determinare il caos che giova solo all’illegittimo potere costituito. E’ il caso stavolta della Giornata della Memoria delle Due Sicilie che mancava assolutamente prima di qualche anno fa. Il P2S prese l’iniziativa di istituirla non per mera primazia ma appunto per colmare una lacuna avvertita crescentemente da quelli che conoscono la nostra storia bistrattata. Di seguito la proclamazione ufficiale con le motivazioni e il programma.
COMUNICATO STAMPA del 14/03/2014
NASCE LA GIORNATA DELLA MEMORIA DEI POPOLI DELLE DUE SICILIE
Nei tempi che corrono ben poche tragedie dell’umanità sono ancora ignorate dall’opinione pubblica; quella dei popoli delle Due Sicilie a causa dell’unificazione italiana rappresenta una vergogna culturale e politica che non è più tollerabile. Una pletora di “Giornate della memoria”, da quelle prossime a quelle remote, rimbalza costantemente sui mass media ma nessuno ha mai chiesto o concesso LA GIORNATA DELLA MEMORIA DEI POPOLI DELLE DUE SICILIE per ricordare l’immane tragedia che li colpì tra il 1860 e il 1873 con quasi un milione di morti ammazzati dalla conquista sabauda.
La storiografia ha fatto passi decisivi per poter definire questo il momento propizio per indire la sua proclamazione il prossimo 17 marzo in occasione della festa nazionale dell’unità d’Italia, affinché si stabilisca una connessione evidente in quel giorno, quale spartiacque delle condizioni socio-economiche dell’attuale Mezzogiorno, da allora in preda ad un’alloctona “questione meridionale”. Gli odierni meridionali devono finalmente tutti sapere di discendere da quei Napolitani e Siciliani che seppero fare grandi progressi in questa Terra benedetta dal Signore.
Un comitato trasversale di associazioni culturali e gruppi meridionalisti ha portato avanti il discorso aperto il 17 marzo 2013 sempre nell’ex capitale. L’appello alla popolazione per ritrovare le radici perdute per la disinformazione risorgimentale si articolerà in due giornate. Sabato 15 marzo vi sarà un presidio al largo tra via Toledo e via Diaz con distribuzione di materiale informativo ed invito all’evento del 17. Lunedì la giornata comincerà alle 9.30 con una solenne funzione religiosa, concelebrata nella chiesa di San Domenico Soriano a piazza Dante, in suffragio delle centinaia di migliaia di vittime duosiciliane nel cosiddetto risorgimento, proseguirà nella stessa piazza con un altro presidio divulgativo in cui si discuterà con i passanti della terribile situazione del Meridione da cui si potrà uscire solo recuperando i valori del nostro orgoglioso passato.
Ufficio Stampa
Parlamento delle Due Sicilie – Parlamento del Sud ®
(progetto civico-culturale dell’Associazione Neo Borbonici Attivisti)
Piazza Mercato 45, NAPOLI
Sito web www.parlamentoduesicilie.eu
Per il 2015 e 2016 la Giornata è stata nuovamente commemorata nel centro della capitale con modalità similari. Per il 2017 si è tenuto conto delle esperienze passate e delle ultime iniziative intentate per non dimenticare il genocidio dei duosiciliani.
Per i trascorsi si è assodato che una massa mutevole e decrescente di associazioni e singoli simpatizzanti partecipava alla manifestazione che non riusciva a raggiungere l’obiettivo dichiarato di smuovere i passanti. I limitati mezzi a disposizione non consentono di presentarsi al pubblico in maniera adeguata. In altri termini, la credibilità di un evento è indissolubilmente connessa alla sua forma esteriore e non purtroppo ai contenuti. Ciò è tale per l’uomo comune bombardato e frastornato dai mass media di regime. La mancanza di informazione preventiva (giornali nazionali, TV maggiori, manifesti equamente diffusi) e lo scarso spiegamento di bandiere, striscioni, cartelloni esplicativi, informatori, o musica e folclore per attirare i passanti rappresenta un handicap insormontabile. Purtroppo questa è la situazione nel XXI secolo in cui per le strade di Napoli camminano solo vaghi e confusi discendenti dei fieri duosiciliani.
Il fascino della riscoperta della vera storia identitaria è tuttavia assai fiorente e alcune forze poltico-elettorali (o semplicemente ritardatarie) lo hanno capito scoprendosi improvvisamente favorevoli. Così sono arrivate alle istituzioni richiesti per la memoria delle Due Sicilie. Naturalmente proposti date diverse o un giorno qualsiasi. Il che non è negativo ma non produce effetti immediati.
Pertanto alla vigilia di questo 17 marzo 2017 il P2S ha deliberato di:
- Tener conto delle risorse insufficienti per un’efficace manifestazione esterna
- Osservare gli sviluppi delle altre proposte per collaborare ad un’unica data della memoria
- Effettuare la IV Giornata della Memoria dei Popoli delle Due Sicilie solo tra gli attivisti che sarebbero stato presenti in piazza impossibilitati a trasmettere il messaggio agli indifferenti.
In conclusione nel giorno in cui le istituzioni ricordano quella letale (per noi) domenica 17 marzo 1861 noi non saremo inerti. A Torino un parlamento detto italiano, ma che nel verbale della seduta redatto in francese lasciò il numero 8 successivo all’assise precedente piemontese n.7, avanti a un re che continuò provocatoriamente a chiamarsi V. Emanuele II, cioè sempre lo stesso sovrano del regno di Sardegna, proclamò l’unità d’Italia. Da poco più di un mese si era arresa Gaeta, da quattro giorni era caduta Messina e a Civitella la bandiera delle Due Sicilie sventolava ancora indomita. In quella che fu detta la Bassa Italia c’era una popolazione in rivolta per preservare la propria libertà. Le nazioni europee erano in netta maggioranza contrarie a questa evidente conquista militare. In esilio a Roma il legittimo re Francesco II teneva in piedi il governo delle Due Sicilie reclamando giustizia. Eppure nacque l’Italia perpetrando il primo furto verso la sua colonia meridionale giacché Italo, re dell’Enotria, diede il nome al centro delle future Due Sicilie.
Se nacque allora il Regno d’Italia, avverso agli elementi di diritto internazionale e ai rudimenti di civiltà, anche allora scomparve il glorioso e oltre sette volte centenario Regno tra Gaeta, Civitella, il Salento e Capo Lilibeo, detto alla fine delle Due Sicilie. Ecco perché la memoria cancellata o manipolata delle stragi dei popoli felici che da sempre vi abitavano va ricordata proprio il 17 marzo.
Quelli che ormai conoscono anche parte di questa storia bandita, per puntellare ulteriormente con le menzogne questa nazione artificiale che è l’Italia odierna, si riuniranno pertanto alle falde del Vesuvio, nostro orgoglio e nostra spada di Damocle, in un convivio intitolato “MEMORIE DI QUAND’ERO ITALIANO”. Questo è un libro del compianto Nicola Zitara che caratterizzerà questa serata identitaria in cui i partecipanti potranno scambiarsi le loro esperienze al di qua e al di là del tricolore italiano. Su tutti campeggerà l’indomito vessillo delle Due Sicilie tanto per distinguersi dall’altro in base a queste considerazioni:
BANDIERA ITALIA DUE SICILIE
Storia 156 anni di malaunità 731 anni i buona unità
Estetica tre colori copiati la più bella del mondo
Significato razzista sintesi di tutte le dinastie
Onore spesso disonorata dai capi sacra e mai caduta in mano nemiche
Religione massonica cattolica
Esibizione forzata a pagamento pubblico spontanea a spese personali
Civiltà inventata da barbari culla mondiale di civiltà
Natura una nazione contro natura una nazione perfettamente naturale