Un’antica e importantissima capitale conquistata dai barbari assiste al suo degrado completo che si accompagna a quello dei suoi abitanti. Napoli ha subito, dopo la malaunità, uno scempio anche edilizio di dimensioni inaudite. I vari rifacimenti che le mura e le porte della città avevano ricevuto in precedenza non hanno niente di paragonabile con i disastri voluti o permessi dai Savoia. Di seguito degli esempi assai penosi che riguardano tre delle ventisei porte partenopee, nell’ordine:
- Porta Nolana con le costruzioni private che la opprimono
- Porta Capuana con i palazzi a sinistra eretti direttamente sulle mura
- Porta dei Tornieri (o di Mezzo o Zabatteria) addirittura inglobata in un pubblico esercizio nell’incrocio tra via Marina e via Duomo.
In nessun’altra parte ciò sarebbe stato consentito e tanto meno accettato nel tempo perché per tali mostruosità non sono ammissibili “condoni o sanatorie di alcun genere”. Eppure la vita scorre indifferente accanto a questo obbrobri intollerabili. Quando ci riapproprieremo della nostra capitale?
V.G.