Sono passati 151 anni dalla battaglia del Garigliano, poco conosciuto scontro tra i Regi borbonici e quelli sabaudi invasori. Presso il famoso ponte, vanto della tecnologia delle Due Sicilie, si fronteggiano la retroguardia borbonica, in assurdo e non provocato arretramento verso Gaeta, e l’avanguardia degli stranieri conquistatori che, con velleità e presunzione, vorrebbero ripetere le imprese garibaldine che solo la propaganda settaria definisce vittorie. La realtà per  i soldati di V.Emanuele è ben diversa perché assaggiano il valore dei borbonici, finalmente comandati da un vero eroe come il gen. Matteo Negri. Purtroppo la solita indecisione, sintetizzabile nella paura di vincere veramente, salva i Piemontesi e rende praticamente vana la sonante vittoria gigliata. Eppure comandanti leali e soldati coraggiosi sarebbero bastati per ributtare oltre uno dei più antichi confini europei  le orde savoiarde. Un’altra occasione sprecata con sangue duo siciliano versato senza costrutto per colpa dell’alto comando borbonico, Re in testa.

 

Il Sanfedista