MESSAGGIO DI FINE ANNO
Pensieri di fine anno. Se si svolge attività culturale non vi è un solo socio non capace o non disposto a gridare Eureka con la certezza di fornire la migliore soluzione possibile a un problema. Forse la cultura è il campo in cui, seppur a vari livelli, i contributi di tutti sono ben accetti per la perenne ricerca della verità.
Ma, come dicevano gli antichi, veritas est una!…
Se poi quest’attività culturale è anche rivolta al sociale e quindi alla comunità, essa sfocia fatalmente nella politica, ancorché non elettorale per statuto. Chi si occupa di politica ha naturalmente, nel gruppo, un continuo scambio di opinioni che sono caratterizzate dal tipo di cultura individuale. Ciò, però, deve avere degli sviluppi intermedi in cui ciascuna posizione confluisce in quella ufficiale dell’ente. In tal modo si può passare dalla fase della discussione diversificata a quella dell’azione unitaria. Chi passasse immediatamente dai progetti ai fatti in maniera autonoma, anche se appartenente a un sodalizio, lo farebbe come individuo; cioè non avrebbe la necessaria forza attrattiva sugli altri; il tempo e lo spazio farebbero svanire i suoi tentativi. E se fosse dotato di carisma? Sarebbe senz’altro seguito da molti, ma mancando di coordinamento e controllo i risultati attesi si protrarrebbero troppo. Un organismo non ha un numero eguale di organi, né tutti gli organi espletano le stesse funzioni…
Come è praticamente impossibile realizzare un proficua unione tra circoli diversi, gelosi della propria indipendenza, così un’associazione senza alcuna divisa, s’imbatte in intoppi frequenti che la fanno assomigliare ad un’auto che viaggia con il freno a mano tirato.
Chi non avverte questa problematica non ha nessuna speranza di risolverla. Ma si deve rammentare che i problemi sociali che s’incontrano quotidianamente potrebbero dipendere proprio da questa prospettiva trascurata…
Un’ultima chiosa sui valori che spesso sono sbandierati assieme al nostro splendido vessillo borbonico. Come la verità è una e la rivoluzione ce ne propone molteplici secondo i gusti e le mode, così ogni valore esistenziale (come pace, libertà ecc.) ha un solo significato autentico e la rivoluzione ce ne propone molteplici secondo i gusti e le mode. L’ardua ricerca dell’unità anche concettuale dovrebbe essere uno scopo dei Neo Borbonici Attivisti. Questo, però, costerebbe troppo singolarmente; potrebbe sconvolgere gerarchie ed aspettative; causerebbe autocritiche da troppi lustri inutilizzate; toglierebbe quel piacere quotidiano di agire dopo aver pensato o, addirittura, farlo senza aver pensato…
Il progresso culturale si rispecchia in nuovi comportamenti.
Questo è l’augurio per il nuovo anno dello scrivente che è con tutti voi per l’obiettivo finale dell’indipendenza del Sud, ma che vede tristemente aprirsi un labirinto fittissimo davanti alla strada che conduce ad esso.
Il Sanfedista