Giornata storica quella di sabato 25 gennaio a Napoli. In occasione della beatificazione della prima moglie di Ferdinando II di Borbone, Maria Cristina, nata Savoia, c’è stata una grande adunata di personaggi e folla presso la basilica di Santa Chiara, Pantheon dei Borbone Due Sicilie.
Diverse le considerazioni da fare in relazione a:
- Pacificazione Borbone tra di loro e con i Savoia
- Borbone è riscatto del Sud
- Diversificazione movimenti filo borbonici.
Per il primo punto, i giornali odierni danno ampio spazio alla riconciliazione dei due rami Borbone in vecchia competizione per la primogenitura nella discendenza di Francesco II. Quello francese e quello spagnolo hanno finalmente composto le loro divergenze. E’ un fatto da registrare ma che sinceramente a noi fa piacere in generale ma non muta la situazione della Patria duosiciliana che ci sta a cuore. Per quanto riguarda la pur accennata riconciliazione con i loro boia Savoia, essa è prendente solo per quelli scarsamente edotti perché, dall’infausto rientro degli esiliati c’è stata una serie di riavvicinamenti in nome di vari valori e interessi ma non certo in ossequio alla storia. Ma questo punto s’incrocia con il prossimo perché chi mira alla resurrezione delle Due Sicilie (senza qui voler specificare se in politica, in economia, in cultura ecc.) non può prescindere dalla contrapposizione profonda tra le due dinastie che valica decisivamente la querelle risorgimentale e l’usurpazione del trono sebezio. Qui sono in gioco i Valori che reggevano il Regno delle Due Sicilie antitetici rispetto a quelli del Regno di Sardegna, riformato e degradato nel ramo Carignano. Il riscatto dell’attuale Sud passa inesorabilmente da quei Valori e non dall’intervento mai annunciato dei discendenti dell’ultimo re di Napoli.
Per l’ultimo punto ci piace rilevare il fatto che dalla comunicazione ufficiale in Santa Chiara MARIA CRISTINA DI SAVOIA senza riferimento ai Borbone (Due Sicilie in carattere assai inferiore non basta a dare la giusta idea) alla presenza di troppe personalità e simpatizzanti sabaudi , dalla tacita, colpevole e generalizzata accoglienza degli stranieri (cioè quelli che non avevano nulla a che fare con i duosiciliani) all’assenza significativa della popolazione partenopea, la giornata si esponeva all’enorme rischio di beatificare, oltre alla piissima Maria Cristina, persone estremamente criticabili nell’ambito religioso che giustamente prevaleva.
Senza insistere sull’indegnità dei Savoia, già nota e già evidenziata altrove, è gravissimo il fatto che tutto sarebbe filato liscio per loro senza una seria, coraggiosa, determinata presa di posizione di chi conosce le vere vicende storiche che sono l’inevitabile background della cerimonia. I gruppi che si dicono filo borbonici si sono quindi divisi in maniera assai lampante: da un lato quelli che hanno preferito (o dovuto…) non rivangare vecchi (forse obsoleti?) discorsi di contrapposizione sottovalutando completamente il rischio, dall’altro quelli (ben più evidentemente numerosi) che sanno perfettamente che le Due Sicilie si tutelano senza manipolare le sue radici, senza compromessi, senza seguire le vie comode ma notoriamente inconcludenti.
Ieri a Santa Chiara alcuni pomposamente hanno di fatto facilitato una sorta di sdoganamento degli aristocratici sabaudi per un posto in prima fila o una intervista politicamente corretta, molti altri per evitare quello scempio della storia e della religione hanno contestato attorno a un eloquente striscione INDIETRO SAVOIA: VIA DA NAPOLI E DAL SUD. Noi stiamo ricostruendo con inenarrabili e enormi difficoltà la memoria storica da essi distrutta e non consentiremo intoppi diretti o indiretti che ancora possono arrecarci. Il fatto che siano i Savoia entrati alla chetichella ed usciti di soppiatto rappresenta un immenso successo della nostra azione. I territori duosiciliani sono e resteranno sempre di più per loro ostili perché sta montando irresistibilmente l’ora della conoscenza generale della vera storia dell’unificazione/conquista italiana, prodromo della nostra liberazione. Quindi ieri, oggi e sempre di più INDIETRO SAVOIA!
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PREGHIERA A BEATA MARIA CRISTINA
O Regina delle Due Sicilie, Tu sei l’ultima degna rappresentante dei Savoia che, dopo di Te, hanno continuamente tradito Dio, la Chiesa Cattolica, il Papa; Tu hai assistito dal Cielo alle loro nefandezze contro quel Regno che Ti aveva accolto pieno di gioia e di compiacimento; Tu hai visto da lassù i tuoi sudditi uccisi, derubati, dispersi, infamati perché credevano nei Tuoi stessi Valori che il mondo moderno vuole distruggere; Tu, oggi Beata, devi guidare la mano del tuo figlio Francesco per il riscatto dei suoi popoli che non possono più attendere. Amen.
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Sabato 25 gennaio, nella Basilica di Santa Chiara di Napoli, avverrà la beatificazione di Maria Cristina moglie del re Ferdinando II di Borbone, nata Savoia, alla presenza dei discendenti delle due dinastie che hanno regnato in questa città, i primi come loro splendida capitale, i secondi come provincia di un regno ostile e lontano. Il rischio di accomunare Borbone e Savoia è fortissimo e quindi gravissimo il danno che può derivarne a chi da anni tenta il recupero della nostra memoria storica.Non è da tutti capire la differenza tra le monarchie pre e post rivoluzionarie, ma ormai moltissimi conoscono le malefatte dei Savoia nei confronti del Regno delle Due Sicilie e quindi dei Borbone. Lo schieramento costante e determinato con lo stato borbonico duosiciliano dei nuovi meridionalisti in quest’ultimo quarto di secolo non significa accettazione e riproposizione di una forma di governo, ma soprattutto riscoperta dei valori che in quei meravigliosi 126 anni furono tanto ossequiati nella nostra Terra da colmarla di benessere e invidia internazionale. Altri re, come quelli Savoia (“democratizzati” nel ramo Carignano a partire da Carlo Alberto dopo una delle frequenti abdicazioni) , hanno danneggiato in maniera terrificante il Sud nei loro pessimi 84 anni di potere fino a renderlo schiavo dei colonizzatori del nord che ancora lo sfruttano sino all’osso. Inoltre, questa riformata dinastia contrastò apertamente il Papato al punto da meritarsi la maledizione di San Giovanni Bosco e la scomunica di Pio IX che non è affatto superata perché così li condanna: “inabili ed incapaci di conseguire il beneficio dell’assoluzione, fino a tanto che non abbiano pubblicamente ritrattato, rivocato, cassato ed abolito tutti gli attentati in qualsivoglia modo commessi, e reintegrato ogni cosa pienamente ed efficacemente nello stato di prima, o prestata in altra maniera, la dovuta e condegna soddisfazione nelle cose predette alla Chiesa, ed a Noi, ed a questa Santa Sede“[dalla scomunica papale del 26 marzo 1860 non espressamente indicata nel Concordato del 1929].
Ecco perché è inammissibile che i sabaudi siano confusi con i tanti fedeli che affolleranno la cerimonia religiosa e diventa doveroso proseguire quanto trionfalmente iniziato nel 2003 che si può sintetizzare in : INDIETRO SAVOIA!
Naturalmente tutta la nostra venerazione e ammirazione per “la reginella santa” Maria Cristina, pia regina delle Due Sicilie, madre di Francesco II, figlia dell’ultimo pre-rivoluzionario sabaudo Vittorio Emanuele I. Anzi a Lei rivolgiamo un’accorata preghiera affinché i suoi sudditi napolitani e siciliani trovino mediante l’intercessione Sua e di suo figlio Francesco, ultimo re del trono sebezio, la giusta via della rinascita in ogni campo.