Il ricordo dell’eccidio di Pietrarsa del 1863, effetto barbaro della politica colonialista sabauda, da anni è stato appropriatamente accostato alla festa dei lavoratori del 1° maggio che la scarsa conoscenza della storia connette invece ad un tragico ma postumo, lontano dalla nostra tradizione e di portata assai meno grave avvenimento d’oltre oceano.
San Giorgio a Cremano, che finalmente sta riscoprendo con orgoglio e serenità la sua vera storia come dimostra la recente sostituzione della piazza principale da V. Emanuele II a Carlo di Borbone, ha anche intitolato una strada ed eretto un monumento ai nostri antenati martiri di Pietrarsa. La città è particolarmente legata a Pietrarsa sia per la vicinanza, sia per le decine di operai che la raggiungevano quotidianamente, sia per essere “PIETRARSA-S.GIORGIO A C.” stazione ufficiale delle ferrovie nazionali.
Il raduno per chi ama la propria terra è domenica 1° maggio 2022 alle ore 11 in Piazza Troisi (nella defenestrata ex piazza Garibaldi) per coniugare passato e presente, collegando idealmente la violenta violazione del diritto al lavoro dei nostri avi del 1863 con gli endemici e crescenti problemi dei lavoratori meridionali di oggi. Per i distratti e gli ignari sono gradite le bandiere delle Due Sicilie per ribadire la paternità di Ferdinando II della grande fabbrica metalmeccanica napoletana.
Alla presenza delle istituzioni cittadine, delle scolaresche locali e di rappresentanti delle tante maestranze in sofferenza per la crisi occupazionale, il prof. Vincenzo Gulì rievocherà gli orrori all’Opificio borbonico di Pietrarsa, non un caso isolato ma l’inizio della distruzione dell’apparato produttivo del Mezzogiorno che era in quel tempo ai primi posti del mondo. Il 1° maggio a S. Giorgio deve diventare il sito di unione dei cultori della storia e dei lavoratori a disagio per il riscatto del Sud.