Le Calabrie sono state, sin dalla controrivoluzione napolitana, attenzionate dalla setta massonica per il valore reiteratamente dimostrato dai “bravi calabresi” nel liberare la loro patria dalle eversioni e dalle invasioni. La ferrea morsa si è accentuata anche dopo la malaunità per il timore del sempre latente riscatto popolare. Per consuetudine in campo culturale varie associazioni, di chiara matrice settaria, hanno controllato la colonia meridionale per scongiurare ogni rigurgito ancorché storico-scientifico. Questa la causa di quanto successo nel distretto di Nicastro, a Platania, Calabria Ultra 2, giovedì 19 settembre. La prefettura ha bloccato, per non aver chiesto il parere preventivo dell’ente pubblico di sorveglianza provinciale, la cerimonia per la toponomastica cittadina “per pressioni” di eminenti organizzazioni custodi delle bugie risorgimentali. Il nome di Ferdinando II è apparso ad esse scioccante e pernicioso. L’invito aperto è quello di sanare la procedura per quel “parere” indispensabile per attuare quanto popolarmente desiderato. Ma c’è un larvato invito a lasciar perdere. Chi è tra i paladini della propria identità culturale non aderirà in alcun modo ai diktat di anacronistiche istituzioni assolutamente lontane dalla cultura popolare che professano di salvaguardare.
V.G.