logoDall’era borbonica provengono una serie di tradizioni legate al cattolicesimo che la colonizzazione italiana filo-massonica non è riuscita affatto a scalfire. E’ il caso del Sabato Privilegiato che si celebra il primo sabato dopo il 30 dicembre di ogni anno alla Basilica del Gesù Vecchio nel cuore di Napoli. 
Le tristi vicende del 1799 si abbatterono sulla famiglia lealista Baccher il cui anziano padre fu imprigionato a Fenestrelle e tre maschi furono condannati a morte dalla Repubblica Partenopea. I più grandi, ex ufficiali del Re Ferdinando, vennero fucilati mentre il minore, Placido si salvò grazie all’intercessione della Madonna che gli apparve rivelando il suo destino da sacerdote di carità verso i bisognosi con centro nella vecchia chiesa dei Gesuiti presso il Cortile del Salvatore. Nel 1826 la Vergine Immacolata, già a Napoli venerata ben prima della proclamazione del dogma, fu solennemente incoronata nella Basilica con bolla papale alla presenza di re Francesco I. Era sabato 30 dicembre e la Madonna disse a don Placido:”Beati i sacerdoti che celebreranno al mio altare ed i fedeli che vi faranno la Comunione il primo sabato dopo la mia incoronazione!” Nacque così il Sabato Privilegiato che cade il primo sabato di ogni anno immediatamente successivo a quella data del 30 dicembre 1826, cioè dal sabato 6 gennaio 1827. Ad oggi sono quindi 189 anni che i Napolitani godono di tale particolarissimo privilegio mariano. Per il 2015 il 1° sabato dopo il 30 dicembre cade il 2 gennaio 2016 e il prossimo sarà, eccezionalmente per il calendario, il 1° sabato dopo il 30 dicembre 2016 cioè il 31 dicembre 2016. Così il 2016 beneficerà di ben 2 Sabati Privilegiati. Forse in questo momento di profonda crisi per Napoli e dintorni (in senso nazionale) la Madonna ha voluto riservare grazie supplementari per aiutarci a superarla.
Il 2 gennaio i NBA e il P2S hanno organizzato la partecipazione allo straordinario e toccante afflusso di gente che come al solito si riverserà per l’angusta via Palladino, tra piazzetta Nilo e vico San Marcellino. Saranno issate le bandiere delle Due Sicilie per ricordare ai tanti ignari l’origine orgogliosa di tale prodigioso evento con ascolto della Santa Messa e omaggio successivo alla Madonnina Immacolata con Bambino che sovrasta l’altare maggiore e alla tomba del venerabile don Placido che è immediatamente dietro l’altare a cui rivolgere una speciale preghiera collettiva. La giornata si concluderà con una visita al Duomo al tesoro di San Gennaro.

Segue un servizio fotografico sulla giornata

1. In fila per Maria
2. Di fronte all’Immacolata
3. Don Placido
4. Missione compiuta
5. Visita al Museo del Tesoro di San Gennaro

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