Molti ricordano l’8 settembre (1943 per le vergogne finali dei Savoia), alcuni il 7 settembre (1860 conquista garibaldina di Napoli) ma nessuno ha mai sottolineato l’importanza del 6 settembre 1860. In quell’infausto giorno a Salerno si verificò un evento che avrebbe condizionato il Mezzogiorno d’Italia negli anni a venire.
Appena il legittimo Re di Napoli Francesco II di Borbone lascia la capitale, frastornato dalla letale diplomazia europea, due personaggi assai loschi Liborio Romano e Salvatore De Crescenzo accompagnano l’ultimo sindaco di Napoli, Giuseppe Pignone del Carretto (Principe d’Alessandria e Marchese di Oriolo), a Salerno dove è in attesa Garibaldi, giunto lì senza colpo ferire dalla Sicilia. Liborio Romano, imposto a Francesco II nell’ultimo governo borbonico voluto dai liberali, era un avvocato pugliese difensore dei malviventi napoletani; Salvatore De Crescenzo, detto Tore ‘e Criscienzo, era un aderente alla camorra, ridotta ai minimi termini dai Borbone. Entrambi scortano il sindaco, assieme a una teppaglia di napoletani (come la sorella di Tore Marianna ‘a sangiuvannara – tenutaria di bordelli – o l’altro guappo Totonne ‘e Porta ‘ e Massa – grassatore di quartiere- ) con uno scopo ben preciso. Il timore reverenziale che Garibaldi aveva della metropoli che stava per prendere lo aveva spinto a contattare la feccia della capitale, com’era abitudine dei rivoluzionari per fare massa, per garantirsi il tranquillo ingresso in città. Ma i camorristi locali (si ripete che, analogamente alla mafia, con i Borbone non esisteva alcuna criminalità organizzata ma solo un naturale e minimo indice di criminalità come dappertutto) erano più scaltri del previsto e, come già accaduto prima a Marsala, vogliono fare un patto speciale con il nuovo padrone. E’ un vero patto criminale, stipulato e avallato sotto la bandiera tricolore, che non si accontenta di vantaggi immediati, bensì pretende ed ottiene una collaborazione più o meno occulta ma sempre stabile con il potere costituito (la prima grossa applicazione si avrà con il falso plebiscito del 21 ottobre). Nasce così, con i tre nefasti colori, la malavita organizzata, funzionale a chi vuol mantenere il governo e che sopravvive fino ai nostri giorni, sempre combattuta in maniera da non debellarla mai …(V.G.)