Le eccellenze del Regno dei Borbone sono state sempre delle sue connotazioni perché alcune assolutamente innegabili e prorompenti. Basti ricordare la I ferrovia italiana Napoli-Portici o il I teatro lirico al mondo S. Carlo. La storiografia ufficiale, che ha imperato sino a pochi anni or sono, le ha considerate delle singolarità dovute alla mania di grandezza dei sovrani e sicuramente non comparabili con la situazione generale di arretratezza della nazione duosiciliana. Il certosino e pertinace lavoro di archivio dell’attuale revisione storica sta invece scoprendo dei primati numerosi oltre ogni previsione e crescenti a seconda dell’avanzamento dei relativi studi. Essi pongono nella giusta e diversa luce anche quelli famosi da tempo poiché mostrano sempre più nitidamente un quadro sistematico di innovazioni e attenzioni verso l’intera comunità, l’intero territorio, l’intera gamma delle scienze e delle arti. Naturalmente tale complesso di preminenze si basa sul settore economico da dove trae alimento e giustificazione.
Diamo uno sguardo globale a questi primati economici, e a quelli più strettamente legati a essi, per scoprirne alcuni obiettivamente imprevedibili che forniscono l’esatta essenza del governo borbonico. Quelli mondiali sono contrassegnati con M, gli altri sono supremazie italiane.
Incominciamo dal Settecento:
1739 Disciplina settore terziario: Tribunale di commercio
1741 Abolizione del feudalesimo (tassazione anche dei beni ecclesiastici)
1743 Leggi igieniche per la prevenzione sanitaria ed ambientale(M)
1751 Assistenza e occupazione persone in difficoltà economiche (Albergo dei Poveri) (M)
1754 Cattedra dì economia con Antonio Genovesi(M)
1755 Leggi a difesa del patrimonio culturale e artistico(M)
1778 Bonifica zone paludose: Tavoliere delle Puglie
1781 Disciplina trasporti: moderno codice marittimo(antico primato amalfitano) (M)
1783 Cantieri navali di Castellammare di Stabia
1783 Ricostruzione zone terremotate con criteri antisismici (Messina e Reggio) (M)
1789 Leggi sociali: Statuto di S. Leucio (M)
1792 Atlante Marittimo: Rizzi-Zannoni(M)
1795 Orto botanico per la fito-medicina : Palermo.
Passiamo all’Ottocento:
1806 Telegrafo ad asta: Sicilia
1818 Nave a vapore: Real Ferdinando
1818 Legge sulle monete, sulla finanza e sulla zecca(M)
1820 Codice Militare(M)
1831 Leggi di sostegno all’agricoltura (Accademie agricole e Monti Frumentari)
1831 Leggi di sostegno all’industria (Istituto di Incoraggiamento di Arti e Manifatture)
1832 Ordinanza prefettizia a Napoli per la nettezza urbana(con raccolta differenziata)(M)
1833 Stazione Meteorologica: Osservatorio Vesuviano(M)
1833 Leggi di sostegno al commercio (incentivi alle linee mercantili import-export)
1834 Incentivi all’edilizia (Costituzione Compagnia Edilizia per il credito urbano a Napoli)
1835 Scuole di Commercio e Agricoltura (Napoli, Barletta, Palermo, Melfi ecc.)
1835 Ponte in ferro sul Garigliano (poi sul Calore)
1836 Tutela industria vinicola (Marchio D.O.C. della società enologica)
1836 Fonderia a Napoli (Lino & Henri)
1836 Compagnia di Assicurazioni Generali (Partenopea Sebezia)
1836 Linea regolare di navigazione marittima nel Mediterraneo
1839 Incentivi all’editoria (Agevolazioni daziarie su libri stranieri esportando libri nazionali)
1839 Ferrovia : Napoli-Portici
1840 Industria metal-meccanica di Pietrarsa-Napoli
1841 Osservatorio sismologico sul Vesuvio (M)
1841 Scuola macchinisti a Pietrarsa
1843 Faro lenticolare nel porto di Napoli
1844 Tutela industria olearia (Marchio D.O.C. per olio d’oliva pugliese)
1852 Bacino di carenaggio in muratura (porto di Napoli)
1852 Telegrafo sottomarino (tra Reggio e Messina)
1852 Telegrafo elettrico a fari lenticolari (tra Napoli, Capua, Gaeta e Caserta)
1854 Rotta transatlantica(piroscafo Sicilia)
1856 Premio quale terza nazione industriale al mondo (Esposizione Internazionale di Parigi)
1858 Galleria ferroviaria (traforo al passo dell’Orco di Nocera Inf.-Salerno)(M)
Inoltre al 1860, cioè al momento dell’invasione, risultavano queste altre eccellenze:
abitanti nelle città (Napoli 447065); ammontare riserve auree banche centrali : 443,2 ml di lire oro (66,3% dell’Italia);monopolio mondiale dello zolfo, 90% (industria bellica)(M); flotta mercantile (4/5 di tutta Italia); compagnie di navigazione marittima nel Mediterraneo e transoceaniche; numero di tipografie (solo a Napoli 113); numero giornali e riviste; numero medici per abitante; pressione fiscale lieve basata sulle imposte dirette (proprietà immobiliari); numero società per azioni; numero teatri e conservatori musicali; sistema pensionistico pubblico (col 2% di ritenuta mensile)(M); più bassa mortalità infantile; bilancio pubblico in pareggio; minor tasso di sconto (max 5%); quotazione Rendita Napoletana alla Borsa di Parigi (120%); diffusione sportelli bancari; piano regolatore città di Napoli (con individuazione centro direzionale); industria dei guanti (pelle di cuoio) con oltre 500mila dozzine esportate(M); industria della seta (da S. Leucio e da tutto il regno) per qualità(M); maggior numero amnistiati e minor numero di giustiziati politici; saline (soprattutto pugliesi e siciliane)(M); occupati nelle industrie:Nord-Ovest, 30,05%; Nord-Est, 14,78%; centro, 14,12%; Due Sicilie, 41,04%; minor numero di emigranti; maggior diffusione scuole pubbliche ed ecclesiastiche( in tutti i comuni).
Era un sistema pressoché perfetto che consentiva al regno di Napoli un’importanza e un benessere intollerabile per le mire capitalistiche inglesi di dominio mondiale. Ecco perché il “risorgimento”.
Vincenzo Gulì